
Galleria Leone si affaccia su una piazzetta intrisa di storia e mistero, Piazzetta del Leone, nel cuore di Mergellina. Il nome della piazza deriva dal leone di pietra che, ancora oggi, osserva i passanti con occhi malinconici, testimoniando silenziosamente un passato ormai dimenticato.
Questo leone, un tempo fiero e venerato, faceva parte di una fontana da cui, nell'Ottocento, sgorgava un’acqua ritenuta miracolosa, che fluiva liberamente dalla sua bocca e riforniva la famiglia reale durante i soggiorni a Mergellina.
Quella che oggi è Galleria Leone, all'epoca era la cisterna in cui era raccolta l'acqua “miracolosa” che sgorgava poi dalla bocca della statua.


Oggi, purtroppo, pochi ne conoscono la storia, e il suo volto, segnato dal tempo e dall’incuria, sembra custodire il ricordo di un'epoca più nobile e affascinante.
La fontana, originariamente nota come "Fontana del Mergoglino," venne realizzata nel XVIII secolo per celebrare il rifacimento del Casino Reale a Mergellina.
Fu Ferdinando I delle Due Sicilie a desiderarne la costruzione: proprio in quel luogo, ai piedi dell’altura di Monteleone, scorreva un’acqua purissima e fresca, tanto da essere riservata alla famiglia reale durante i soggiorni a Mergellina.

Sulla base della fontana compare un’incisione con la data “Pirolli, 1870,” ma il manufatto è precedente, ed è accompagnato da un’aura leggendaria che sfida i secoli.
Alcuni racconti, narrano di un principe napoletano che amava visitare la fontana insieme al suo leone, unico amico fedele. La scrittrice Matilde Serao accenna a questo legame romantico, riferendosi alla fontana come a "il pianto di un principe napoletano," un giovane che confidava solo nella sua fiera creatura.
La leggenda racconta che il principe, un giorno, scoprì la morte della sua amata e, incapace di sopportare il dolore, morì di crepacuore proprio accanto al leone, che rimase in eterno a guardia della fontana, attendendo il ritorno del suo padrone.
Da quel giorno, le acque sgorganti sono considerate le lacrime del principe, trasformate in una sorgente leggendaria, sorvegliata per sempre dal leone di pietra.

Oggi, Galleria Leone si fa promotrice della rivalutazione della piazza e della fontana, in quanto patrimonio artistico culturale dell'intera collettività.

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